Ultima Modifica: 14-11-2017

Lettere

La preghiera di Torresan Pietro

Nell'archivio del coro ho ritrovato una piccola pergamena donataci, con dedica "par nò dismenteà", dall'amico Martinez di Udine , sulla quale è disegnato un giovane alpino, seduto ed infreddolito, intento a scrivere su un foglio, poggiato sulle ginocchia, la sua preghiera.

Alla fine del Novembre 1942, il giorno dopo una cruentissima battaglia sul fiume Don, in Russia, un cappellano ed un medico assieme ad alcuni alpini, erano dediti al recupero ed alla sepoltura delle salme dei caduti. Nella tasca di un alpino della Divisione Julia - Battaglione Tolmezzo -  fu trovato un foglietto scritto a matita copiativa con questa preghiera. Quel foglietto era macchiato del suo sangue. L' Alpino si chiamava Torresan Pietro. 

" Ascolta o Dio, io non ho mai parlato con te, voglio salutarti: come stai? Sai... mi dicevano che non esisti e io, povero sciocco, credetti che fosse vero. Stasera, quando stavo nascosto nel fosso di una granata, ho visto il tuo cielo... Chi avrebbe creduto che per vederti sarebbe bastato stendersi sul dorso? Non so ancora se vorrai darmi una mano, credo almeno che mi comprenderai. E' strano che non ti abbia incontrato prima, ma solo in un inferno come questo! Bene, ho già detto tutto. L'offensiva ci aspetta tra poco. Mio Dio... non ho paura da quando ho scoperto che sei vicino. Il segnale! Bene... devo andare. Dimenticavo di dirti che... ti amo. Lo scontro sarà orribile... stanotte chissà... Non sono mai stato tuo amico, io so, però... mi aspetterai se arrivo da te? Guarda come sto piangendo... quanto mi dispiace! Perdonami... devo andare. Buona fortuna! Che strano... senza paura vado alla morte "

 

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